Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
Commedia corale dal sapore agrodolce sui destini incrociati di due (più o meno) simpatiche famiglie disfunzionali, con l'aggiunta di un "inventore di storie" a fare da filo conduttore tra i due nuclei. Gabriele Salvatores "torna a casa", alla commedia che aveva costituito il punto di partenza del suo cinema quasi trent'anni fa (significativi i giocosi duetti della coppia Abatantuono-Bentivoglio che citano espressamente l'indimenticabile "Marrakesh Express"), e lo fa con una pellicola a tratti struggente e malinconica, anche ben recitata da un pugno di buoni attori, ma abbastanza inconsistente ed irrisolta, che inizia in maniera intrigante per poi appiattirsi in una lunga e alquanto noiosa fase centrale e cercare di risollevarsi in un finale francamente un po' velleitario. L'impressione è che Salvatores abbia voluto girare una sorta di divertissement, ispirandosi, in maniera più o meno dichiarata, al "realismo magico" del "Favoloso mondo di Amelie" di Jeunet: il risultato, pur elegante, scivola via come l'acqua e si dimentica in fretta. Bravi comunque gli attori coinvolti nel progetto: a parte i già citati Diego Abatantuono e Fabrizio Bentivoglio, va menzionata la buona prova del protagonista Fabio De Luigi e lo strano ed intrigante magnetismo della sensuale Valeria Bilello. In definitiva, un Salvatores "minore": due stelle.
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