La recensione su Happy Family

Name: La recensione su Happy Family
Item: Happy Family
Rating: 6
Author: tobanis

di tobanis

6 stelle

Io stimo tantissimo Sorrentino, uno che ha fatto un film più bello dell’altro. E che c’entra? C’entra, perché anche Salvatores sembrava potesse fare un film più bello dell’altro. E invece il nostro si è un po’ perso per strada. Io ricordo quando si andava al cinema a vedere il suo terzo film, Marrakech Express, o il quarto, Turnè, e sembravano bellissimi. Senza poi dimenticare Mediterraneo, e che scherziamo? Già Puerto Escondido convinceva meno. Come anche Sud. Nirvana, poi, era spiazzante per un appassionato di SF come me, l’avevo trovato tanto grezzo, anche se ha i suoi estimatori. Lo strampalato Denti non mi è piaciuto; un po’ meglio Amnesia, molto meglio Io non ho paura (anche se lì c’è pure il merito del fortunato romanzo). Anche Quo vadis, baby? Non era niente male, anzi, anche se non ha convinto tanti. Come Dio comanda non l’ho visto.
Poi c’è questo, caruccio, bello in alcune parti, pure due – tre risate, un po’ triste in alcune (vedi la carrellata finale sugli oggetti fonte d’ispirazione del film, l’ho trovata una tamarrata), poco “alla Salvatores” in vari punti (vedi la tristissima scena dalla cinese massaggiatrice, ma dai, ma dov’è finito l’umorismo garbato e leggero di Salvatores?).
Insomma siamo sul 6. Ci sono tanti degli attori feticcio del regista, ma gli attori direi se la cavano tutti, anche la regia vale, è la storia che non è entusiasmante, per dirla tutta. E’ una storia poi tratta da un’opera teatrale, che a sua volta si rifà a un’opera di Pirandello. Ma se la storia è tutto un deja vu, allora si punta a espedienti: tutti parlano in camera, ogni tanto; l’impatto cromatico è voluto, così abbiamo scene rosse, verdi, gialle, bianche e nere…C’è pure il colloquio tra i personaggi e l’autore che li ha inventati. O il finto finale dopo un’ora, con tanto di inizio di titoli di coda. E vabbè.
Non lo hanno visto in tanti.