Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
lontani anni luce oramai i classici di salvatores, che tra l'altro non rivedo da lustri, e dopo la cocente delusione di come dio comanda con a disposizione un attore rischioso come timi, con happy family mi sono riconciliato un pochino col suo cinema. con a disposizione uno stuolo di attori da far impallidire qualsiasi poster, salvatores riesce a dare le sue pennellate su questi anni in cui purtroppo l'avere paura la fa da padrone. lo iolo-canna abatantuono ci illumina con una perla di saggezza che tendiamo tutti a dimenticare, ma che sono sicuro lo stesso, il regista e quel sornione di bentivoglio ben sanno. che non esiste la millenarietà del mare o la plurisecolarità di una sedia in stile che possano ripagare il presente vissuto. naturalmente i tre sodali, ci scherzano anche su, rinverdendo i fasti di quella che era per tutti e tre l'inizio della fama, e cioè quel capostipite di marrakesch express. sulle note di un nocturno di chopin poi salvatores ci accompagna in una carrellata della sua bella milan, lontano dai colori accesi di una fotografia da sceneggiatura di soap. naturalmente gli attori fanno il resto, con una sorpresa in fabio de luigi. nonostante faccia fabio de luigi, qui non da l'impressione di essere il solito comico che tenta la carta della recitazione. anche perchè in come dio comanda la drammaticità non rientrava nelle sue corde.
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