Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Ecco come i fratelli Vanzina vedono la nostra triste italietta. Il loro sguardo su intrallazzi, raccomandazioni, intercettazioni e corruzione è di un semplicismo disarmante : giusto un' occasione per farsi "du ghignate". Che poi di ridere davvero non se ne parli proprio, questo è un altro paio di maniche. Il film dei mitici bros mette insieme le solite quattro storielle banali nelle quali è piuttosto difficile ritrovarsi e rispecchiarsi : il banchiere onesto immancabilmente vittima delle circostanze che ottiene redenzione aiutando l' operaio di turno, il simpatico chirurgo alle prese con un figlio paraculo e viziato da sistemare ed un poliziotto sfortunato con problemi di cuore la cui indagine "telefonica" fa da comune denominatore alle varie vicende inclusa quella improbabile del difficile amore fra la figlia del suddetto banchiere ed un onesto elettricista. Che dire ? Ovviamente, fra una battuta poco memorabile e l' altra, finisce tutto bene in nome di amore ed onestà. Patetico tentativo di analizzare il Ns. paese con la filosofia del "volemose bene", il film non è altro che un insieme di sketch poco divertenti e per di più male amalgamati fra di loro. Regia e scrittura inesistenti, gli interpreti tutti trascurabili e rigorosamente anti-cinema fatta eccezione per un Proietti gigione che risulta il meno peggio dell' organico ma che deprime nel suo voler far ridere a tutti i costi.
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