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La vita è una cosa meravigliosa

Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film

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La recensione su La vita è una cosa meravigliosa

di barabbovich
4 stelle

È inutile, bisogna arrendersi all'evidenza: i fratelli Vanzina sono dei geni. Un film come La vita è una cosa meravigliosa andrebbe obbligatoriamente proiettato in tutte le scuole d'Italia. Soltanto così, forse, si riuscirebbe a spiegare ai ragazzi come funziona quel finissimo lavaggio del cervello che questo cinema e la televisione stanno compiendo da quasi trent'anni. Altro che I persuasori occulti di Vance Packard! I due geni dell'artigianato in 35 mm stavolta hanno fatto un film a episodi che in apparenza è un unico lungometraggio, visto che i protagonisti sono legati da ragioni di lavoro. Ci sono tre tizi, un medico (Proietti), un politico (Salemme) e un poliziotto (Brignano), ciascuno dei quali viene ingiustamente accusato di avere commesso qualcosa di cui non è responsabile. Poco importa che i tre commettano altri impicci, favorendo colleghi scellerati o chiedendo strade preferenziali per l'esame del figlio all'insegna della filosofia del do ut des (il medico), spiando la fidanzata (il poliziotto) o inciuciando con industriali corrotti (il politico). Il messaggio che passa, di craxiana memoria, è "tutti colpevoli, nessun colpevole" e, in sottotesto, che in fondo quelli sono peccatucci veniali, sui quali le malelingue si accaniscono con cattiveria gratuita. Vi ricorda qualcosa? Ovviamente a produrre e distribuire è Medusa, la società dello psiconano e infatti le marchette non si contano: dai riferimenti a Zelig, i Cesaroni, 3 metri sopra il cielo fino a "buana Berlusconi". Con i richiami sparsi a vallettopoli, le escort, le intercettazioni, le raccomandazioni, i due figli di Steno vorrebbero dare anche una parvenza di cinema attento all'attualità e alla politica: sfondano invece il muro del più gretto registro nazionalpopolare, che procede lieve lieve lungo la strada di una satira che non graffia mai, col contorno di una Roma che più turistica non si potrebbe. Peccato che Proietti continui a guardare soltanto al proprio conto in banca e col suo immenso talento continui a prestarsi a operazioni come questa.

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