Regia di Antonio Campos vedi scheda film
VOTO : 6+.
Lavoro interessante per il punto di vista che mette in primo piano e pure per una metodologia di realizzazione che si spinge oltre i soliti canoni della bella ripresa, però è anche vero che se si vuole giudicare in funzione di consolidati paletti, universali quanto personali, non tutti i conti tornano nello stesso modo.
Robert è iscritto al primo anno in una prestigiosa scuola, nella quale regna un clima perbenista ed edulcorato, dietro al quale si diramano invece storie contraddistinte da assunzione facile di droga, dalle prime esperienze sessuali, dai video artigianali che tutto riprendono.
E Robert è allarmato perché si sente diverso e lo dimostrerà dopo la morte di due avvenenti gemelle (le belle del campus), quando viene chiamato a realizzare un video memoriale a loro dedicato.
Tra l’altro era stato anche l’ultimo a vederle durante la loro agonia.
Antonio Campos è un regista giovane e questo aspetto risalta chiaramente dalla metodologia di lavoro che applica.
Macchina da presa spesso ferma, scene molto lunghe, clima ovattato, i volti degli studenti, non sempre ripresi per intero, a caratterizzare i frangenti della storia.
A modo suo è un’operazione integra e autoriale che si avvale di alcuni momenti molto forti (la morte delle gemelle è agghiacciante, la rivelazione sul finale piuttosto forte, altri sono caratterizzati comunque con decisione, vedi per esempio l’introduzione al mondo del video online che vediamo all’inizio) che rimangono memorizzati piuttosto nitidamente, però ci ho visto anche una eccessiva voglia di smarcarsi dal resto (appunto anche per come riprende i fatti e per i tempi).
Così la freddezza della realtà che viene raccontata (il classico bel mondo di facciata, al cui interno invece succede tutto esattamente come altrove, se non addirittura peggio) coccia con un’estetica forzatissima, senza dubbio originale, ma anche di non facile assimilazione.
Personalmente l’ho trovata accattivante all’inizio, ma poi finisce con l’essere più stancante e ripetitiva che altro.
Così il personaggio di Robert (glaciale e interessante, cinematograficamente parlando), risulta in parte limitato da un’attenzione anche richiamata altrove e non epr forza per motivi positivi.
Insomma “Afterschool” è un film più interessante che riuscito, destinato a dividere il pubblico, ma comunque a non lasciare indifferenti.
VOTO : 6+.
Cerca di farsi notare e vi riesce, anche se non sempre per dei meriti.
Alternativo, forse pure troppo.
VOTO : 6,5.
Lui è abbastanza agghiacciante, un pò perchè ben guidato, un pò perchè scivola nel contesto, fatto sta che si fa ricordare.
VOTO : 6.
Piccolo ruolo senza impennate.
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