Regia di Sergio Corbucci, Albert Band vedi scheda film
"Massacro al grande canyon" è il primo western di Corbucci, e uno dei primi spaghetti-western in assoluto (insieme a "Le pistole non discutono" e "Per un pugno di dollari"). E' un film purtroppo quasi del tutto sconosciuto, che invece dovrebbe essere riscoperto. La trama è la stessa del film Yojimbo, alla quale si ispirarono anche "Per un pugno di dollari" e (in minor parte) "Django": un pistolero arriva (in questo caso torna) in una città che è contesa fra due famiglie. Mentre in "Per un pugno di dollari" il pistolero era contro entrambe le famiglie (che erano tutte e due cattive), in questo film il protagonista sta dalla parte di una delle famiglie, che è buona e ha tutta la città a favore. Questo particolare non mi ha convinto del tutto, ma l'ho accettato rendendomi conto che è uno dei primi western italiani. Anche se risente parecchio dell'influsso dei western americani, sia nella regia (che comunque presenta molte innovazioni, anche se lo stile di Corbucci non era ancora perfezionato) che nelle interpretazioni, il film è sicuramente interessante. I personaggi sono ben delineati (in particolare Rudy Dancer, interpretato da un bravo George Ardisson) e la sceneggiatura è interessante e in generale non annoia. In sostanza un bel film. Voto: 7+
Bella.
Niente male.
Bravo.
Non male.
Compie il suo ruolo senza sbavature.
La sua regia risente ancora dell'influsso dei western americani, ma presente delle innovazioni che poi verranno sviluppate nei suoi film successivi (su tutti "Navajo Joe" prima e "Django" poi).
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