Regia di Michael Winterbottom vedi scheda film
Lou Ford (Casey Affleck) nel sempre assolato Texas dei 50's, è un rappresentante della legge che, in apparenza, è molto rassicurante ma che, come dice il titolo-spoiler, cova dentro di sè una rabbia repressa che sfoga con robuste dose di violenza sadomaso con qualsiasi malcapitata donna che gli capiti a tiro, sia essa fidanzata ufficiale (Kate Hudson), o prostituta (Jessica Alba) oppure in un lontano ed oscuro passato una sua parente prossima. Ben visto da superiori, colleghi e popolazione della citatdina dove svolge il suo mandato, ne approfitta per consumare una serie ininterrotta di altri atti criminali, senza provare il benché minimo sentimento.
'The Killer Inside Me', non pare vero visti gli esiti, è tratto da 'L'assassino che è in me' del sottovalutato (da molti) scrittore (ma anche sceneggiatore e scrittore di dialoghi per Kubrick, 'Orizzonti di gloria' e 'Rapina a mano armata' le sue due collaborazioni con il geniale filmmaker americano), Jim Thompson, che non penso avrebbe gradito tale squinternata trasposizione del suo romanzo.
Nel film, diretto con mano veramente poco ispirata da Michael Winterbottom, evidentemente non portato per tali film, molti sono gli elementi che non funzionano: in primo luogo, la voce fuori campo del protagonista, espediente classico del noir ed elemento in più (si pensi ai noir coi vari Philip Marlowe, con lo spettatore letteralmente preso per mano) che accompagna le sue efferate azioni, è quanto di più fastidioso si sia sentito in film appartenenti a questo nobile genere negli ultimi anni, poiché anziché creare un'atmosfera e una visione, per così dire, personali e disturbate dei fatti narrati, accrescono il già palese e totale respingimento degli atti da lui commessi; in secondo luogo, tutti gli altri personaggi, che ruotano attorno al 'mostro' Lou Ford, sono poco più che delle figurine incoerenti che si lasciano bellamente infinocchiare e soggiogare, senza compiere un benché minimo atto o comportamento razionale; in terzo luogo, la narrazione non appare fluida ma procede con troppi alti e bassi, con picchi di tensione che si avvicendano ad altri dove lo sbadiglio è garantito.
Il soggetto, potenzialmente esplosivo, si tramuta in un film dalla messa in scena piatta ed il cast è, di conseguenza, sprecato, con Casey Affleck, il killer del titolo, monoespressivo, Kate Hudson e Jessica Alba (premiata con il Razzie Award, ma non peggiore di uno a caso dei suoi colleghi) spaesate e caratteristi di esperienza e vaglia come Ned Beatty, Elias Koteas e Bill Pullman che paiono capitati lì per caso.
In conclusione, un film da dimenticare in fretta.
Voto: 4.
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