Regia di Rob Epstein, Jeffrey Friedman vedi scheda film
sono andato a vedere questo film perchè nei trailers c'era quella bella scena dove allen e peter stretti e per mano ululano ad un grattacielo con un tramonto rosso e arancione dipinto. e anche perchè gli anni cinquanta e sessanta della rivoluzione beat mi intrigano molto nonostante non ne sia un cultore. più della poesia o della letteratura mi intriga l'aria che sembrava si rspirasse in quei tempi. il film insiste un pò troppo su una brutta animazione, dovendo cercare di trarre in immagini ciò che mi deve essere spiegato della poesia che ha reso celebre ginsberg. anche io come l'avvocato accusatore, ho bisogno delle didascalie. james franco nonostante lo si ricordi con estremo piacere in una pubblicità di un profumo, è pertinente al ruolo. almeno non mi ha dato fastidio vedere un bello interpretare un brutto(senza le grottesche trasformazioni alla theron in MONSTER). alla fine quello che mi ha lasciato questo film è il ritratto di un uomo che ha lottato prima di tutto per farsi accettare come omosessuale, in un periodo e in una società dove non era facile essere niente se non un serioso eterosessuale sforna marmocchi possibilmente con la pelle chiara. un uomo che ha lottato anche con se stesso per fare quello che voleva fare e essere ciò che voleva essere. il fatto che morì IN PACE è tutto ciò che una persona può augurarsi. e il processo per oscenità contro la sua poesia è una vittoria naturalmente, per niente data per scontata, di un paese veramente libero che non distrugge una cosa solamente perchè non la capisce.
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