Regia di Alessandro Aronadio vedi scheda film
Spesso un gesto banale puo' creare le condizioni per stravolgerti letteralmente, nel bene e nel male, tutto il resto della tua vita. Questa considerazione, magari banale, ma a pensarci bene piuttosto inquietante, era la base interessante del film di successo Sliding Doors, ed e' anche il punto di partenza - dunque tutto fuorché nuovo ma neanche banale - del film d'esordio di Aronadio, prodotto dai fratelli Falchi (Anna & brother). Da un banale talmponamento (o al contrario da una provvidenziale frenata) di una vettura di due poliziotti in incognito in una Genova funestata dalle violenze dei tempi dei drammatici avvenimenti del G8, la vita di Matteo subisce una svolta. Il film infatti insegue la vita del ragazzo, insicuro e problematico, immaginando che il fiume della sua vita percorra dal momento dell'incidente (o del mancato urto) due percorsi differenti. Fino ad un finale enigmatico e potente (forse la parte davvero riuscita del film di Aronadio) in cui Matteo dovra' drammaticamente fronteggiare se stesso nel momento in cui i due corsi confluiscono assieme e tornano a riunirsi, in un duello in cui uno solo potra' restare in vita.
Purtroppo il film, che parte piuttosto bene e, come dicevo, finisce pure in modo inquietantemente intrigante, soffre molto nella sua parte centrale perdendosi in storie e personaggi di contorno che ne attenuano decisamente l'interesse. Lorenzo Balducci e' bravo nel rappresentare il disagio di un giovane insicuro nelle scelte che gli si pongono innanzi, ma il film, che per certi versi avrebbe potuto procedere molto prima sul versante drammatico/enigmatico dei doppi che si sfiorano come in un bel giallo depalmiano radicato sulle basi realistiche di una citta' in assedio di guerra come la Genova blindata del 2001, si perde troppo con le leggerezze della commedia che lo rendono purtroppo troppo spesso un prodotto appena al di sopra della solita commedia leggera e senza ambizioni.
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