Regia di Teinosuke Kinugasa vedi scheda film
Tra le chicche altrimenti introvabili che si scoprono su Youtube ho visto recentemente questo "A page of madness", film muto giapponese di Teinosuke Kinugasa, regista giapponese di cui in Occidente resta noto soprattutto il film "La porta dell'inferno" con cui vinse il Grand Prix a Cannes e un Oscar per il miglior film straniero. Questa Pagina di follia é un film che si può ricollegare alle avanguardie dell'epoca e in particolare all'Espressionismo tedesco, con una stilizzazione registica ancora notevole che arriva a rinunciare completamente alle didascalie, come in "L'ultima risata" di Murnau, creando però qualche voluta ambiguità sui contenuti, perché la trama non è di facile lettura, anche se poi si converrà che questo, come il Caligari di pochi anni prima, non sono film di trama. Il linguaggio registico é raffinato nonostante la ristrettezza del budget con cui fu girato, le immagini sono spesso inquietanti nel loro tentativo di restituire cinematograficamente la percezione alienata di un malato mentale, facendo avvicinare alcune scene all'atmosfera di un horror psicologico in anticipo sui tempi. Ottimo in particolare il ricorso alle sovraimpressioni e a violenti contrasti luministici, con un montaggio particolarmente serrato per l'epoca; alla sceneggiatura c'è il prezioso contributo dello scrittore premio Nobel Yasunari Kawabata ed altri esponenti della scuola del Neosensazionalismo. Il film risultò perduto per molti anni e poi casualmente ritrovato dallo stesso regista in un angolo di casa sua, anche se in una versione come quella attuale che risulta incompleta. È un' opera che volutamente non scioglie tutti i suoi misteri e quindi almeno in parte può risultare ostica allo spettatore non preparato, ma é anche un film diretto con grande inventiva registica che traccia un bilancio amaro, disperato della condizione dell'uomo. Fortemente consigliato.
Voto 9/10
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