Regia di Fritz Lang vedi scheda film
IL NOIR SECONDO FRITZ LANG
«Dio ci aiuti se pensiamo di poter tenere segreta la scienza...
Dio ci aiuti se pensiamo di poter fare altre guerre senza distruggerci...
E Dio ci aiuti se non abbiamo l'intelligenza di mantenere la pace nel mondo.»
Alvah Jasper è un compassato professore di fisica presso la Midwestern University, Alvah.
Un giorno viene contattato da un suo amico dei tempi della leva, ora ufficiale militare presso l'Office of Strategic Services, una squadra di servizi segreti impegnati a combattere i nazisti, in gergo denominata "Maschere e pugnali", intenta, nelle fasi cruciali della Seconda Guerra Mondiale, a portare a termine la delicata missione vita a raccogliere informazioni sulla ricerca che il Terzo Reich sta portando a termine circa l'energia nucleare.
Le forze americane infatti, preoccupate che i nazisti costruiscano per primi un ordigno nucleare, coinvolgono lo scienziato un una pericolosa missione che lo conduce dapprima in Svizzera, sulle tracce di una sua anziana collega espatriata dalla Germania perché contraria al nazismo.
Quindi, dopo drammatiche vicissitudini, in Italia, per cercare di capire cosa ha spinto un anziano scienziato ex collaboratore della scienziata scappata in Svizzera, a collaborare coi fascisti.
In Italia il professore scoprirà chi ricatta l'anziano professore e si innamorerà della bella partigiana Gina (interpretata dall'attrice tedesca Lilly Palmer), cercando di farsi un varco tra il fuoco fascista con l'aiuto dei partigiani.
Fritz Lang, dopo Prigioniero del terrore (1944), torna ad ambientare una spy-story tesa e concitata in pieno conflitto mondiale in corso.
Stata adatta un romanzo di Corey Ford e Alastair MacBain e, forte di una star di primo livello come Gary Cooper, confeziona un thriller molto ben ambientato in differenti località europee, e teso e concitato, reso un po' vulnerabile da una eccessiva enfasi nei dialoghi e da una certa rigidità dei personaggi (Cooper impeccabilmente vestito, perennemente in completo sartoriale giacca e cravatta anche nei momenti in cui lavora in laboratorio o fugge nei boschi), specialmente i due protagonisti, coinvolti in una love story un po' raffazzonata e goffa, devastata da un sentimentalismo spicciolo piuttosto convenzionale e decisamente fuori luogo.
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