Regia di Masaki Kobayashi vedi scheda film
Molti descrivono questo "Kwaidan" di Masaki Kobayashi come un horror giapponese, ma a me è sembrato più un film fantastico con qualche spruzzata di horror qua e la'. Diviso in quattro episodi per una durata complessiva di quasi tre ore, è tratto da una fonte letteraria importante come i racconti dello scrittore americano naturalizzato giapponese Lafcadio Hearn. Una parte della critica tende a definirlo un esercizio di stile, ma se lo è, si tratta di uno stile visionario decisamente affascinante. Visivamente è un'opera ammaliante con un trattamento del colore di inedita potenza, un brillante ricorso alla profondità di campo e immagini costruite come veri e propri quadri, dove le scelte cromatiche sono dettate spesso dagli stati d'animo dei personaggi. Fra i vari episodi il migliore mi è sembrato il terzo, "Hoichi senza orecchie", con la straordinaria sequenza della battaglia navale dove si tocca il culmine della stilizzazione visiva dell'opera. La presenza di elementi assimilabili al teatro Noh ricorda "Il trono di sangue" di Kurosawa girato pochi anni prima e vi sono diversi attori che furono tra i preferiti del maestro giapponese come Tatsuya Nakadai e Takashi Shimura. Per me un'esperienza visiva indimenticabile, vivamente consigliato a tutti gli amanti del cinema fantastico e delle ghost stories; una menzione d'onore alle musiche "spettrali" del compositore Toru Takemitsu che è stato a sua volta fra i collaboratori fissi di Kurosawa.
Voto 9/10
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta