Regia di Masaki Kobayashi vedi scheda film
Kwaidan (Ghost Stories) è uno dei capolavori di Masaki Kobayashi, noto soprattutto per Harakiri (seppuku, come si dovrebbe dire in realtà). Fa parte del genere, appunto, delle storie di fantasmi e da questo film Nakata & Co. avranno sicuramente ripreso l'immagine tipica della donna spettrale dai lunghi capelli neri che coprono il volto e avvolgono la figura, fantasmi in cerca di vendetta, dominati dal rancore nei confronti di chi li ha uccisi, fantasmi di persone deboli in vita che diventano ora imbattibili. Il film è formato di quattro episodi (il terzo dura oltre un'ora e insieme al secondo è il più affascinante e misterioso) che si distinguono per il senso di irrealtà prodotto dalla fotografia fredda e a volte dalle ricostruzioni in studio assolutamente spettrali, o anche dalle luci; altre volte domina la ritualità tipica giapponese e compaiono immagini di battaglie sfolgoranti, il tutto caratterizzato dalla colonna sonora puntinista ed elegante del grandissimo Toru Takemitsu e dalla essenzialità dei dialoghi.
Kwaidan vinse giustamente il gran premio della giuria a Cannes. Da notare la scrittura sacra sul corpo del ragazzo cieco nel terzo episodio, oltre trent'anni prima de I racconti del cuscino di Peter Greenaway.
Consiglio a tutti di acquistare qualche cd di Takemitsu, autore fondamentale del XX secolo.
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