Regia di Lisa Cholodenko vedi scheda film
Come molti altri prodotti del genere, inizia bene ma svacca completamente nel finale, quando il moralismo (la famiglia -anche se, come in questo caso, omosessuale- viene prima di tutto) e il sentimentalismo prendono decisamente il sopravvento.
Non aggiunge nulla di nuovo al cliché -visto e rivisto mille volte- della crisi della coppia di mezza età: trattare un tema alla moda basta a guadagnarsi una nomination all'Oscar, non certo a realizzare un buon film.
Ho trovato particolarmente sgradevole il trattamento riservato a Mark Ruffalo: sono i figli biologici a voler entrare nella sua vita, ed è Julianne Moore che gli si getta tra le braccia. Ciò nonostante, viene espulso in quanto corpo estraneo al nucleo familiare e criticato come se la colpa fosse sua.
Mi sembra, inoltre, inopportuno e di cattivo gusto che una persona si metta a giustificarsi coi propri figli per aver tradito il partner.
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