Regia di Gustave Kervern, Benoît Délepine vedi scheda film
era quasi certo che dall'incontro tra i due registi di "louise-michel" e depardieu ne sarebbe uscito un bel film. crisi, pensionamento, soldi che non bastano, lavori di merda(per punizione la moreau viene spedita al banco del pesce che lei odia. dialogo. cliente: "scusi quel pesce ha le spine?", la moreau: "può essere... è un pesce". oppure. cliente: "scusi che pesce è?" e la moreau: "delfino")vita stressante(sempre la moreau col marito: "quel lavoro di merda al supermercato mi stressa. sto passando dall'omeopatia ai tranquillanti"). in questo film non succede nulla se non che depardieu deve farsi dare da tutti i datori degli anni passati le buste paga. ne esce un road-movie agé e in acido, con depardieu che deborda talmente da avere quasi bisogno di due schermi per contenere tutta la sua maestosa mastria nel sottrarre. la vita non deve avergli dato molto e quindi magari è abituato a non avere tanto e a chiedere meno. non parla tanto, dice il minimo indispensabile. con tratti di lirismo unici, quando per esempio depardieu viene ripreso alla guida della sua vecchia motocicletta. ovviamente strepitosa la moreau e tutti necessari i camei dal cercatore di gioie perdute benoit poelvoorde, al malato di alzheimer nahon, passando per la stupenda mouglalis. un film insolito che ti sorprende, tutto addosso al suo unico interprete.
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