Espandi menu
cerca
Plein sud. Andando a Sud

Regia di Sébastien Lifshitz vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 318
  • Post 218
  • Recensioni 6676
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Plein sud. Andando a Sud

di alan smithee
8 stelle

Se nell'anno dell'exploit dei film francesi i distributori approfittassero per distribuire il bel film di Sebastien Lifshitz, vecchio di oltre due anni ormai, anziche' travolgerci di commedie sciocche, banali o ripetitive, sarebbe una gran cosa, un atto di rispetto verso un'arte ed un paese che sa tutelare e valorizzare i suoi talenti espressivi piu' rappresentativi. Lifshistz rientra a mio avviso senza dubbio in questa categoria. Inoltre il film del regista di "Quasi niente" e "Wild side" e' davvero un bel road movie dei sentimenti, caldo e sensuale come la fotografia che lo illumina, come il corpo dei bei giovani che popolano la vicenda, come la passione che sboccia tra due coppie che si formano durante il viaggio che li fa incontrare: una traversata da nord a sud, verso il caldo e il mare, alla ricerca ognuno di qualcosa o qualcuno. Sam e' un giovane di neanche trent'anni che viaggia solo sulla sua vecchia Ford. Sul suo cammino decide di dare un passaggio a Mathieu e Lea, fratello e sorella molto giovani e belli. Lea fara' in modo che anche il bel Jérémie, incontrato per caso in un centro commerciale, si unisca al gruppo. Mentre tra Léa e Jérémie la passione nasce dopo il primo sguardo, l'attrazione di Mathieu per Sam trovera' uno sviluppo piu' incerto, una tormentata corrispondenza non certo a causa del primo, folgorato dalla presenza del ragazzo piu' grande, ma a causa dello stato emotivo spesso contraddittorio di un Sam che appare insicuro e pare non volersi accettare per quello che prova, forse perche' tormentato dai ricordi dolorosi di un passato difficile da poter accettare. Il viaggio del protagonista mira - si scoprira' strada facendo - a riunire i tasselli ancora esistenti di un'infanzia segnata dal suicidio violento ed improvviso del padre sotto gli occhi esterrefatti di lui bambino. La ricerca del fratello dapprima, e poi della madre (Nicole Garcia) fino al sud della Spagna sono l'occasione che si presenta a Sam per trovare - forse - visto che il finale aperto lascia una libera e liberatoria interpretazione allo spettatore, molto coivolto dalla vicenda - anche finalmente un nuovo sentimento e una storia d'amore che possa finalmente cancellare quel buio dell'anima che lo rende tormentato ed infelice. Yannick Renier, fratello del piu' famoso e biondo Jérémie - attore feticcio dei Dardenne - e' perfetto non solo fisicamente per questo suo ruolo complesso e sfaccettato. e il suo sguardo torvo e tormentato da divo si adatta alla perfezione alle implacabili ed irrecuperabili torture mentali che un'infanzia cruenta e devastante gli ha cagionato. Léa Seydoux e' conturbante quasi come una Bardot forse non ancora maggiorenne e diventa inevitabilmente (nella pellicola, ma non solo) il fulcro centrale di attrazione di tre maschi giovani e caldi di passione, sensualita' e sfrenata irrequietezza.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati