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Basilicata Coast to Coast

Regia di Rocco Papaleo vedi scheda film

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La recensione su Basilicata Coast to Coast

di hupp2000
8 stelle

Con il suo primo lungometraggio in veste di regista, Rocco Papaleo sforna un film che sa di pane fatto in casa, incantevolmente meridionale, scanzonato e plausibile. Un gruppo di quattro amici vagamente musicisti attraversano a piedi la Basilicata, recandosi da Maratea a Scansano Lucano, dove dovrebbero esibirsi in un concerto. Innegabile qualità di questo road-movie è la sua semplicità: nessuno dei personaggi si prende troppo sul serio; il luogo comune secondo cui un lungo viaggio è innanzi tutto un viaggio all’interno di se stessi, viene affermato a parole dai protagonisti, ma nessuno ci crede. Qui si viaggia perché è bello farlo e perché si hanno tante cose da dire. La vicenda è realistica anche se strampalata, a cominciare dall’improbabile carrettone trainato da un cavallo, carico di ogni sorta di oggetti, dagli strumenti musicali a due piccoli pannelli fotovoltaici, passando per una pleiade di divertenti cianfrusaglie. Il film ha i tempi della camminata, con una giusta lentezza che consente, da un lato, di ammirare paesaggi di commovente bellezza e, dall’altro, di ascoltare e osservare attentamente la varia umanità che sfila davanti allo spettatore. Nel suo peregrinare, il gruppo incontra infatti diverse figure locali, ottimamente tratteggiate, tra cui Maria Teresa, una ragazza prossima alle nozze ma a dir poco disinibita, interpretata da Claudia Potenza, attrice di una bellezza sconvolgente. La recitazione dei quattro protagonisti è assai equilibrata, nessuno prevale sugli altri, nonostante la verve di Alessandro Gassman, qui all’altezza delle migliori interpretazioni del suo grande padre. Anche Giovanna Mezzogiorno, donna di buona famiglia ma giornalista di un minuscolo giornale parrocchiale, che segue da vicino le varie tappe del viaggio, appare convincente, sommessa, con momenti di recitazione piuttosto intensi e acute osservazioni sui quattro maschietti che la circondano. L’accento lucano, incrocio quasi elegante tra campano e pugliese, conferisce ai dialoghi una musicalità superiore alla stessa colonna sonora del film. Purtroppo non sono un appassionato di temi tradizional-popolari, più o meno folcloristici ed etnici, ma questo è forse un mio limite. “Basilicata coast to coast” non è certamente quel che si dice un “filmone”, un grande film d’autore o cose del genere, ma si distacca nettamente dalla palude delle deprimenti commediole italiane degli ultimi due o tre decenni grazie alla sua scorrevolezza narrativa, all’esposizione di emozioni semplici ma universali, al brio dei suoi interpreti e alla completa assenza di volgarità, pregio di raro valore di questi tempi...

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