Regia di Rocco Papaleo vedi scheda film
Ci sarebbe anche del piccolo cinema nell’ombra, se non fossimo troppo accecati da celebrati uomini (sempre nell’ombra), ma per il piccolo cinema, la grancassa spesso non suona troppo rumorosamente e poi vuoi mettere la Basilicata col New England? Tutto un altro fascino… comunque, per chi volesse , una volta tanto, non farsi prendere troppo per i fondelli, questa traversata lucana, all’insegna del sorriso garbato, dell’introspezione elementare, del gigionismo jazzato, senza sfruculiare troppo la psicanalisi da salotto, fa esattamente al caso.
Papaleo si cuce una regia tutta addosso circondandosi, comunque, di ottima compagnia (salvo la Mezzogiorno che appare massicciamente prefabbricata), raccordando storia, musica e sentiermovie in un crescendo che calamita allo schermo con naturalezza e curiosità. Si passeggia piacevolmente col gruppetto scalcagnato condividendone scelte e motivazioni, divenendo complici e meravigliandoci del mondo multicolore che anima il continente Basilicata, dei suoi colori, delle sue nebbie, dei suoi borghi, della sua gente tagliata fuori magari proprio perché mafia camorra e ‘ndrangheta hanno adottato le regioni limitrofe, come ci pseudorappeggia all’inizio Papaleo, autore di tutti i testi.
Il finale poi, ci sorprende ancor di più, già paghi di tanta freschezza, e non sto certo a svelarvelo… vogliamo continuarlo il passaparola o no? ;)
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