Regia di Pasquale Squitieri vedi scheda film
Prodottino su commissione che non arriva neppure all'ora di durata e che sbandiera il suo qualunquismo ai quattro venti dal primo all'ultimo fotogramma. Non c'è reale sofferenza, non c'è dolore in questo Il giorno della shoah, tutto trasuda finzione e mancano completamente i supporti logici atti a contestualizzare i fatti narrati; ciò che è accaduto all'Aquila nel 2009 è solo uno specchietto per le allodole, ciò che preme raccontare alla storia del film è uno spaccato di vita durante la seconda guerra mondiale e, in tale spaccato, gli sbrodolamenti emotivi dilagano senza pietà per lo spettatore. Squitieri riesce a coinvolgere nell'operazionaccia la ormai storica compagna, Claudia Cardinale, e l'amico Giorgio Albertazzi: due nomi di un certo livello che rovinano con clamore in questo pasticcio televisivo di pochissima consistenza e a tratti - addirittura - involontariamente comico (Mario Gagliardi riesce a risultare esilarante, suo malgrado, persino quando se ne sente solo la voce al telefono: e non sta raccontando una barzelletta, sta annunciando al padre - Albertazzi - un terremoto devastante). Con tali mezzi mediocri affiancati a grandi nomi e a una produzione di alto livello (Mediaset ha saputo mettere in scena fiction di ben altri standard), la miscela è disomogenea e dal saporaccio garantito; lo stesso Squitieri, che pure in passato ha licenziato anche lavori sgraziati, non era mai caduto così in basso. Considerando infine che si tratta pressochè di un instant-movie, l'indignazione degli abruzzesi non deve essere stata poca all'uscita del film sul piccolo schermo. 2/10.
Nell'aprile del 2009 un terremoto mette in ginocchio la città dell'Aquila. Un anziano ebreo accorre a cercare la famiglia che gli salvò la vita durante la seconda guerra mondiale.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta