Regia di Roger Corman vedi scheda film
film del filone soporifero di corman su poe. ci sono cose che invecchiano mantenendo un certo fascino ma che si sopportano a stento e solo perchè non si lavora e si ha dormito a dovere la mattina. un signorotto despota, praticamente schiavizza i propri sudditi. ne dispone come e quando vuole, sfruttandoli per come e quanto è possibile uccidendoli al minimo fastidio. sadico, si diverte anche molto as escogitare scherzetti divertenti per prolungare l'agonia dei poveretti in favore degli ospiti del proprio castello, mentre nella campagna intorno divaga la morte rossa. il signorotto è convinto che avendo rinunciato alla fede divina e avendo abbracciato in toto le perversioni umane spacciandole per appartenenti al diavolo di farla franca nei confronti del malefico morbo che fa strage nell'europa tutta. il ritmo lento(anche se il film dura poco più di 70 minuti)rende lento e lungo il film, appesantendolo con una recitazione barocca e ipnotica del mastro vincent mattatore della pellicola. l'atmosfera malsana di una rappresentazione teatrale in cui gli attori e i partecipanti sono destinati inconsapevolmente a soccombere al morbo che tutto falcia senza distinzioni di razza, ceto o credo religioso. bello il finale, dove la morte rossa che non obbedisce a nessun dio se non a se stessa o a moltiplicazioni colorate di se stessa, una volta radunate le variante cromatiche, s'incammina lungo un crinale a pretendere altro raccolto umano.
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