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5 tombe per un medium

Regia di Massimo Pupillo vedi scheda film

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La recensione su 5 tombe per un medium

di mm40
3 stelle

Un notaio viene convocato via lettera d’urgenza da un medium per stendere il testamento. Si precipita nella villa dell’uomo, per scoprire però che il medium è morto da tempo. Il mistero si infittisce quando fa conoscenza della moglie e della figliastra del defunto, molto differenti fra loro come caratteri e come opinioni sui ‘poteri’ dell’uomo.

L’idea di partenza è semplice, ma efficace (un uomo morto da un mese convoca un notaio per scrivere testamento: lugubre e grottesco alla massima potenza); anche sulla produzione che mescola sapientemente basso budget e modeste ambizioni di intrattenimento c’è poco da discutere; la messa in scena, infine, spartana quanto si vuole, non delude comunque nella sua forma piatta, ma organizzata. 5 tombe per un medium è a tutti gli effetti un positivo esempio di gotico all’italiana, genere nel quale dalle nostre parti non si è combinato granché di eccellente, girato peraltro da un esordiente nel lungometraggio a soggetto, cioè Massimo (all’anagrafe Domenico) Pupillo, sotto pseudonimo Ralph Zucker. Il ritmo è accettabile, la tensione scarseggia e la trama purtroppo comincia ben presto a perdere colpi; non appena ci si affaccia sulla netta dicotomia caratteriale che contrappone madre e figliastra, si realizzano gli sviluppi futuri della storia. Anche l’ambientazione, la classica villa lugubre e spiritata, non lascia decisamente il segno; meglio invece le interpretazioni, anche perché Pupillo dirige fra gli altri la ‘diva’ del filone horror nostrano, ovverosia Barbara Steele, e una buona manciata di caratteristi di buonissimo livello, tutti sotto pseudonimo anglofono, come Riccardo Garrone, Luciano Pigozzi, Afredo Rizzo e Walter Brandi; alla non molto nota Mirella Maravidi, infine, il ruolo della figliastra del medium. Sceneggiatura di Romano Migliorini, alias Robin McLorin, e Roberto Natale, vale a dire Robert Nathan, tratta – secondo il solitamente attendibile Imdb.com – da un racconto di Edgar Allan Poe. 3,5/10.

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