Regia di Roy Ward Baker vedi scheda film
I grandi investigatori non riescono mai ad andare in pensione ....
Nella Londra del 1913 , quando vengono trovati alcuni cadaveri con il volto deformato da un' espressione di terrore , cos' altro può fare Scotland Yard se non rivolgersi all' anziano Sherlock Holmes ? Ancora un' avventura apocrifa del famoso detective creato da Conan Doyle , stavolta dovuta alla penna di due sceneggiatori britannici , Anthony Hinds e N. J. Crisp . Si tratta di una produzione televisiva inglese ma il livello è decisamente buono sia per le valide ambientazioni che per l' eccellente livello del cast . Quello che non avvince troppo , sfortunatamente , è la storia che , dopo un promettente inizio , s' impelaga in un intrigo internazionale poco convincente che ne rallenta alquanto il ritmo . La regia è affidata al veterano Roy Ward Baker , che sembra provare a far rivivere certe tetre atmosfere dei film della Hammer da lui diretti in passato .
La coppia di protagonisti è composta da due grandi attori , il segaligno Peter Cushing ed il bonario John Mills , entrambi già un po' troppo avanti con gli anni per il ruolo , che però si dimostrano ancora abbastanza vivaci e ben affiatati . Nelle parti di contorno si possono ammirare altre due vecchie glorie come Ray Milland ed Anne Baxter oltre ad alcuni ottimi caratteristi quali Anton Diffring e Gordon Jackson . Diciamo che c' è tutto il repertorio holmesiano classico , dai celebri ragionamenti deduttivi al tradizionale violino , dai perfetti travestimenti agli immancabili scatti d' orgoglio , in una pellicola che , nonostante un po' di pesantezza , non può non piacere ad un appassionato del grande investigatore di Baker Street come il sottoscritto . Insomma , è un film da 6,5 .
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