Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Un ghostwriter accetta un lavoro facile solo in apparenza: stendere le memorie di un ex primo ministro inglese. Lo scrittore che se ne era precedentemente occupato è però morto in circostanze molto sospette e fin da subito le rivelazioni sul politico appaiono scottanti, coinvolgimenti con i servizi segreti internazionali e crimini di guerra inclusi.
L'uomo nell'ombra rappresenta il ritorno al thriller ansiogeno per Roman Polanski, con qualche affinità nelle atmosfere con Frantic (1988); ed è un ritorno gradito, dato l'apprezzabile risultato. E dire che la scelta del soggetto è stata una sorta di ripiegamento, così pare, di fronte all'impossibilità di mettere in scena il romanzo Pompei di Robert Harris; lo stesso Harris ha quindi proposto al regista franco-polacco di trasporre per il cinema un altro suo bestseller, Il ghostwriter, collaborando insieme per la sceneggiatura: ed eccoci arrivati a questo film. La confezione accuratissima, l'illuminazione perennemente cupa (fotografia di Pawel Edelman), il discreto ritmo, l'incalzante colonna sonora (Alexandre Desplat) e la scelta di Ewan McGregor come protagonista fanno la differenza; fra gli altri elementi notevoli del cast artistico si segnalano Pierce Brosnan, James Belushi, Olivia Williams, Timothy Hutton, Kim Cattrall e Tom Wilkinson, con un ruolino anche per il 95enne (!) Eli Wallach. La chiave di tutto sta nell'intreccio profondo, dagli sviluppi morbosi (complotti, assassinii) e nel già citato ritmo, che contribuiscono a creare un prodottino di nessun impegno intellettuale, ma certamente dal buon valore a livello di intrattenimento. 6/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta