Regia di Roman Polanski vedi scheda film
VOTO : 7,5.
Polanski torna al thriller, dopo alcuni film giocati in territori diversi, e lo fa con notevole bravura tecnica e nel gestire una storia ricca di intrighi politici nella quale non manca di inserire alcune stilettate ed un sarcasmo di fondo che ben si abbina al contesto.
Uno scrittore (Ewan McGregor) viene incaricato di completare le memorie dell’ex primo ministro britannico Adam Lang (Pierce Brosnam), dopo la nubolosa dipartita di colui che stava portando avanti il lavoro precedentemente.
Viene così catapultato in una situazione molto complicata, anche perché nel frattempo escono notizie su presunti crimini di guerra perpretati da Lang e nella stesura dello scritto si imbatte in personaggi e prove che lo trasportano in un intrigo in cui vengono a galla rapporti e verità poco edificanti.
Infatti pare che Lang fosse legato alla CIA e che quindi le sue decisioni politiche fossero dettate da volontà assai distanti dagli interessi del popolo sovrano.
Polanski tesse la tela della vicenda con innegabile talento, inserendo lungo il percorso sempre più elementi, mantenendo un clima di costante tensione, limitando per giunta divagazioni (o meglio alcune scene lo possono anche sembrare, ma alla lunga riescono ad assumere un significato), rilegando così un racconto che tiene costantemente con il fiato sospeso.
Forse c’è giusto un calo nella parte centrale che impedisce alla pellicola di ottenere un giudizio altissimo, ma tutta la costruzione iniziale, che immerge fin da subito lo spettatore in un ambiente oscuro, ed il finale ,che completa il quadro della situazione, non mancando di sottolineare con disincantato sarcasmo l’amoralità del mondo dei poteri forti.
Così i nemici, quando il vento cambia, tornano ad essere amici sempre nel nome degli interessi e non della verità che in fondo non interessa a nessuno di loro.
In tutto questo il regista non perde l’occasione per lanciare un paio di frecciatine agli States, con i quali ha un noto e pregresso contenzioso giuridico.
In sintesi questo “L’uomo nell’ombra” è senza dubbio un film importante che richiama atmosfere lontane ed avvolgenti, incesellando personaggi ed elementi con destrezza, rendendoli protagonisti di una storia ricca di cambi di prospettiva, mantenendo sempre la rotta con notevole equilibrio ed attenzione.
Molto bello.
VOTO : 7,5.
Tesse la tela dell'intrigo con grandi abilità tecniche, ma anche narrative.
Fluido, intelligente e disilluso.
VOTO : 7+.
Gran bella interpretazione, perfetto nel ruolo di una persona normale che si trova in mezzo ad un intrigo molto più grosso di lui.
VOTO : 6/7.
In un paio di scene è, a sorpresa, da pelle d'oca.
Bravo nel complesso (non ha comunque tantissime scene).
VOTO : 6++.
Soddisfacente.
VOTO : 6.
Sufficiente, ma non mi ha convinto più di tanto, sarà anche che i colleghi sono tutti molto bravi.
VOTO : 6.
Ruolo secondario, il tempo passa (da parecchio ...).
VOTO : 6++.
Ha sempre una tempra importante.
VOTO : S.V.
Particina minuscola, ma mi ha fatto una certa impressione rivederlo (anche se ho scoperto che era lui solo nei titoli di coda).
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