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L'immortale

Regia di Richard Berry vedi scheda film

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La recensione su L'immortale

di OGM
8 stelle

Un action movie grondante carne rabbiosa e dolente, in cui le lacrime, il sudore ed il sangue hanno il loro vero sapore. Alla precisione esecutiva ed alla nitidezza espressiva del tradizionale noir alla francese, Richard Berry oppone un racconto in cui la violenza, fisica e psichica, è quella barbara delle unghie e delle bottiglie rotte, delle mani che impugnano un’arma stringendo i denti, come chi cerchi di suturare le ferite dell’anima con il filo d’acciaio.  Charly Mattei, interpretato da un inossidabile Jean Reno, ha la sofferta possanza di un eroe mitologico, che si rinvigorisce ad ogni contatto con la morte, e distrugge combattendo soprattutto contro se stesso. Le ventidue cicatrici di proiettili sparse sul suo corpo sono i coriacei sigilli di una dura condanna a continuare a vivere, per perpetuare l’inesorabile “giustizia” della vendetta. Il sangue versato non si secca mai, perché mai si estingue la necessità di uccidere, per pareggiare i conti in sospeso, e cercare inutilmente di porre fine ad una storia criminale che, invece, proprio di assassini si nutre. È questo il meccanismo fisiologico in cui il protagonista, esponente della mala marsigliese da tempo ritiratosi dal giro, rimane comunque invischiato, e in cui è costretto a mettere le mani per poterlo spegnere. Sporcarsi per lavare, sopprimere per salvare, fa parte della logica perversa del mondo, in cui per sradicare il male bisogna comunque affondare le braccia nella terra, e lasciarsi contagiare dai germi che vi pullulano. Il codice dei gangster  non detta una disciplina morale, né prescrive una regolamentazione organizzativa: è, al contrario, la sinistra libertà dell’assenza di limiti, di valori e di distinzioni, che ai princìpi sostituisce gli scopi e basa i rapporti umani su provvisorie connivenze anziché su stabili legami affettivi. L’immortale, alla fine dei conti,   pone in primo piano tutto ciò che, invece, nonostante tutto, rimane,  e risorge inalterato dal fango della devastazione: l’amicizia, l’amore, la famiglia e, in generale, l’attaccamento alla vita e la passione per la pace.

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