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L'ultimo volo

Regia di Karim Dridi vedi scheda film

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La recensione su L'ultimo volo

di supadany
6 stelle

Pellicola dai tratti affascinanti (ambiente e motivazioni sono rilevanti), ma anche incredibilmente monca tanto che alla fine si fatica pure a giudicarla e che si rimane terribilmente spiazzati quando la (lunga) didascalia interrompe la laconica ultima scena.

Sahara 1933, un famoso pilota inglese scompare nel deserto durante una traversata e un’aviatrice intraprendente (Marion Cotillard) si mette alla sua (disperata) ricerca come da patti esistenti tra i due.

Cercherà aiuto in un avamposto francese e alla fine, dopo tanti tentativi di dissuasione andati a vuoto, il tenente Antoine Chauvet (Guillaume Canet) deciderà di accompagnarla nel Ténéré per una missione impossibile.

I presupposti di partenza sono mediamente positivi, ma più si avanza più il film si perde, un po’ come accade ai due protagonisti quando si trovano in mezzo al deserto.

La storia presenta tratti già visti centinaia di volte, il capitano arrogante (e che ci prova con la bella di turno appena gli capita a tiro), il tenente dai sani propositi, la donna innamorata, ma soprattutto fedele ai suoi principi, che comunque funzionano piuttosto bene.

Ed il deserto, ripreso anche con imponenza (soprattutto quando il clima si fa avverso), fornisce un valido supporto (non mancano buone riprese in lungo e in largo), peccato che poi la trama perda pezzi per strada con estrema facilità e che soprattutto il finale sia assai deludente.

Infatti una didascalia conclusiva racconta i fatti a seguire e non si capisce perché questi, o almeno una parte, siano stati esclusi quando invece la loro presenza avrebbe dato maggior consistenza (e chiusura) alla pellicola che in questo modo invece risulta essere praticamente amputata di parti rilevanti.

Si rimane così increduli, un peccato perché, pur senza essere illuminante, in precedenza la trama aveva avuto i suoi snodi e decisionismo quando questo occorreva, senza dimenticare che la Cotillard riesce sempre a mostrarsi intensa ed immersa nel suo personaggio.

Gioco forza incompleto, ma non da cestinare in toto. 

Su Karim Dridi

Bravo a sfruttare l'ambiente (il deserto), parte piuttosto bene, ma tende lentamente a perdersi fino ad arrivare ad un (non) finale che grida vendetta.

Su Marion Cotillard

Riesce sempre a coinvolgere emotivamente, ma in questa circostanza non arriva ai suoi livelli migliori nonostante il personaggio sia adeguato alle sue corde (sentimentale, ma forte d'animo).
Discreta.

Su Guillaume Canet

Personaggio piuttosto stereotipato e non sempre brillante.
Abbastanza monocorde, Canet come attore ha fatto di meglio.

Su Guillaume Marquet

Nei panni del capitano un pò carogna, insomma una parte non nuova e che questa volta spicca anche meno di altre.

Su Frédéric Epaud

Parte molto limitata.

Su Michaël Vander-Meiren

Non compare molto, ma non passa inosservato.
Più che sufficiente.

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