Regia di Roger Delattre vedi scheda film
Ma i preti sono delinquenti? E i delinquenti possono diventare dei preti? Quale delle due figure è sinonimo di redenzione, anzi, di riscatto, trattandosi di un ladro che esce di prigione e finge di essere prete, aiutato da un fratello (un vero prete) a piazzare il bottino?
Uno scambio di ruoli, finisce per far ritrovare al prete vero il vizio delle auto di lusso, delle prostitute e della cocaina, e all’ex ergastolano una vita dedita alla ricerca del bene per se e per gli altri. Il classico film che si va a vedere al cinema, sapendo che in tv c’è Sanremo. Il Mi$$ionario è diretto da Roger Delattre, e solo prodotto da Luc Besson, il cui nome è furbamente in risalto, sulla locandina del film.
Si tratta di una fin troppo classica e ingenua commedia degli equivoci, di quelle di cui, in Italia siamo abituati a vedere 365 giorni all’anno: alla Peppone e don Camillo. Niente di più, forse anche qualcosa di meno, rispetto ai personaggi di Guareschi e Fernandel. La regia dell’esordiente Delattre sfiora l’imbarazzo, non solo per lo script demenziale, ma per la pretesa di utilizzare inquadrature che necessariamente dirigono lo sguardo ad una forzata rilettura in chiave laica e sessuale. Rispetto a questa versione francese del missionario, quella italiana del nostro Verdone risulta un capolavoro. Per tanto, il prezzo del biglietto non vale qualche debole risata per una produzione che,sebbene porti il nome di Luc Besson, ancora una volta, fa acqua da tutte le parti. E non c’è santo o santità che tenga.
Giancarlo Visitilli
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