Regia di Artavazd Pelesjan vedi scheda film
Il movimento è sempre un inizio, perché ogni passo è l’esordio di un progresso. Questa è la dinamica della storia umana, in cui ogni nuova era è introdotta da un’avanzata, da una fuga, da una ritirata: una corsa collettiva che è sempre un viaggio verso una destinazione chiave, in cui è racchiuso tutto il senso del dopo. Non c’è vittoria né sconfitta che segni un punto finale: il tempo non si ferma mai, il mondo è continuamente impegnato in una marcia in cui ogni istante è la premessa del successivo. Intorno a quest’idea Artavadz Pelesjan realizza un concentrato di immagini documentaristiche di gente in cammino, mescolando il disordinato spandersi della folla con il disciplinato incedere degli eserciti. La rivoluzione è il perpetuum mobile della storia, un vento turbinoso che travolge tutto, rovesciando i destini di vincitori e vinti, senza distinguere tra il bene e il male, perché la sua logica è pura legge meccanica, senza ragione né morale.
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