Regia di David Slade vedi scheda film
È indubbio che il terzo capitolo della saga di Twilight sia senz’altro coerente e soprattutto coeso con i capitoli precedenti. Rispetto ad altri prodotti, quello che narra la storia di Bella, Edward e Jackob è un terzo atto che non risulta inferiore e regge decisamente il paragone con gli archetipi. Merito della storia, molto avvincente, in cui licantropi e vampiri si alleano contro un feroce gruppo di succhiasangue neonati, capitanati dalla perfida Victoria, per difendere Bella Swan. Felice l’idea di intervallare la storia con numerosi flashback che rivelano le vicissitudini che hanno portato i vampiri a diventare tali o che parlano della tribù degli uomini-lupo . Sarebbe un film davvero carino se non fosse che i dialoghi, che già nei primi due episodi erano eccessivi, qui si dilatano ulteriormente, lasciando pochissimo spazio all’azione ed alle scene corali di combattimento. L’importanza conferita alle battute non è casuale: la sceneggiatura le ambienta in luoghi scarni e con pochissima scenenografia (tende da campeggio, campi di fiori, stanze anonime), laddove insomma non c’è nulla che possa distrarre lo spettatore dal favellare incipiente e sempre alla ricerca della frase ad effetto che possa entrare negli annali della storia del cinema. Ciò che probabilmente sarà motivo di citazioni, invece, perché ben fatto e ben girato, è lo scontro finale, degna conclusione di un film che rimanda con un cliffhanding mai così scontato, a Breaking Dawn (a quanto pare, harrypotterianamente diviso in due capitoli cinematografici). La curiosità monta, per gli ultimi episodi di una saga che nasce come fenomeno cinematografico e trascina nel franchising che ne deriva anche le vendite editoriali.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta