Regia di Luigi Capuano vedi scheda film
Povera, ma bella, Maruzzella si innamora di Salvatore, che però ha una sbandata per la matrigna di lei, donna in realtà non tanto limpida. Quando Salvatore si accorge della verità, tutto va verso il lieto fine.
Maruzzella è una delle tante commediole sentimentali-musicali che in quel periodo fiorivano sul grande schermo nostrano; la principale particolarità di quest'opera sta nella presenza di Renato Carosone, raramente sfruttato come interprete, e naturalmente nel ruolo da protagonista affidato a Marisa Allasio, supermaggiorata che all'epoca risultava nome di ottimo richiamo. Carosone è anche l'autore ed esecutore della canzone da cui prende il titolo il film, che poi è il nome del personaggio di cui la Allasio veste i panni - spesso pochi, quantomeno per gli standard dei tempi: già nella prima sequenza la troviamo in bikini. Tutto molto pretestuoso, cucito attorno all'attrice e con una trama grossolana, nella sceneggiatura che il regista firma insieme ad Alfredo Giannetti, che per forza di cose sfocia nel più fracassone dei lieto fine; numerosi sono i momenti musicali, come da tradizione del genere, un genere che peraltro porterà molto presto alla nascita del cosiddetto musicarello, strumento promozionale discografico prima ancora che di intrattenimento cinematografico. Nel cast troviamo anche Massimo Serato, Yvette Lebon e Adolfo Geri; Luigi Capuano era un modesto mestierante già attivo nel filone melodrammatico-sentimentale da qualche anno e capace di confezionare senza troppi danni una storiella così inconsistente. 2,5/10.
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