Regia di Steve Pink vedi scheda film
Ancora un orologio, segno del tempo della macchina perfetta di Zemeckis di Ritorno al futuro. Stavolta c’è una vasca a idromassaggio a riportare un gruppo di amici nel 1986, lo stesso anno di Peggy Sue si è sposata. In Un tuffo nel passato tornano Reagan in Tv, un walkman, gli scaldamuscoli. E in più, riferimenti a Terminator e Alba rossa e scontri di prevaricazione alla Karate Kid e fluviale colonna sonora con Poison, Public Enemy, Talking Heads e l’immancabile True degli Spandau Ballet. La fuga dal presente è fortunatamente ben più solida di quella di Zac Efron in 17 Again. Ritorno al liceo (con l’attore preso di mira in un dialogo) e soprattutto il film ha il merito di far rivivere il passato ai personaggi con gli occhi e il corpo da adulti. Forse delle commedie statunitensi che ritornano sugli anni 80, questa è una delle più sfacciate. Però non c’è nulla di nostalgico, piuttosto l’esigenza di immergersi nei frammenti della propria esistenza, simile a quella delle “Top 5” di Alta fedeltà, in cui il regista Steve Pink era tra gli sceneggiatori e dove, come stavolta, John Cusack appare il vero regista pur figurando solo tra i produttori. La cattiveria però non è quella di Todd Phillips e la rimpatriata goliardica con la serata folle che cambia tutto è al limite del plagio del dittico di Una notte da leoni. Oltre a un finale che rimette a posto pezzi che potevano restare disordinatamente in aria.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta