Regia di Steve Pink vedi scheda film
Classica operazione nostalgia che si avvale di un espediente narrativo (il tuffo nel passato del titolo) di sicuro affidamento, ma che poi non riesce a sfruttare con costanza le tantissime opzioni che ciò permetterebbe, facendo un po’ di confusione tra cose simpatiche e soluzioni superflue.
Adam (John Cusack), Nick (Craig Robinson) e Lou (Rob Corddry) sono tre amici sui quaranta che hanno visto frantumarsi tutti i sogni della loro gioventù.
Organizzano un viaggio insieme in una località che aveva regalato loro molte gioie in passato e quando si immergono nella vasca idromassaggio della loro camera si ritrovano catapultati nei scintillanti anni ottanta.
Rivivono così le loro vite e se da un lato dovranno organizzare il ritorno al presente dall’altro si muoveranno nel delicato equilibrio tra il non dover intaccare quanto già accaduto ed il desiderio di far andare i fatti in maniera diversa.
Praticamente un film come questo parte estremamente avvantaggiato, perché un racconto del genere permette davvero di andare in tante direzioni contemporaneamente.
La rappresentazione è ovviamente leggera, il dinamismo di base è più che garantito, ma lo sviluppo prende troppo spesso pieghe che avanzano senza riuscire a brillare in maniera particolare.
Qualche discreta idea riempitiva non manca (come il fattorino d’albergo senza un braccio), diversi richiami agli anni ottanta fanno quanto meno tenerezza (sia quando si parla di oggetti o di mode che quando compare in scena un mattatore, ormai dimenticato da un pezzo, di quel periodo come Chevy Chase), gli equivoci fioccano in quantità costante, però l’insieme non riesce quasi mai a decollare.
Il finale poi è abbastanza scontato, ma anche congruo alle vicende personali dei protagonisti, semmai quel che accade subito prima risulta in buona parte raffazzonato e derivante da una rapida successione di eventi un po’ troppo caotici.
Così pare trattarsi più di un film furbo che di un prodotto ben ragionato, un minimo di simpatia la trasmette senza faticare troppo, ma non ci sarebbe voluto poi molto per cavarne fuori qualcosa di assai più divertente.
Diventa così il classico esempio di film col pilota automatico al quale maggior estro avrebbe senza dubbio alcuno giovato parecchio.
Lavoro di routine, se avesse dato un contributo personale (cioè da regista fatto e finito), il film sarebbe stato molto più bello.
Protagonista numero uno della scena, dignitoso, ma l'ho trovato più attempato del solito.
Quasi discreto, ma tutt'altro che trascinante e visto che ci sta lui dietro tutto il progetto, questo non è bene.
Remember che sa di vero tuffo nel passato.
Purtroppo è relegato a comparsa estemporanea, però è stato piacevole rivederlo anche se sciupato del tempo che passa inesorabile.
Il suo personaggio, con tutta la sua storia personale, è l'idea migliore di tutto il film.
Bella (d'altronde lo è) e frizzante nel suo piccolo (non compare molto).
Sufficiente.
Altra dose di freschezza di questo remember.
Carina.
Semplice e simpatico.
Bravo.
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