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Un tuffo nel passato

Regia di Steve Pink vedi scheda film

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La recensione su Un tuffo nel passato

di Paul Hackett
8 stelle

Tre amici ormai perduti nel tempo e alla deriva di esistenze insoddisfacenti, si ritrovano al capezzale del tentativo di suicidio di uno di loro. Per sollevare il morale all'amico depresso, gli altri due organizzano un fine settimana nell'albergo di una località di montagna che, durante la loro adolescenza, era stata teatro delle loro prodezze ma che, inaspettatamente, nel corso degli anni ha subito un netto declino, versando in uno stato di totale abbandono. Durante un bagno in una vasca idromassaggio, a causa del bizzarro effetto di una bibita energetica russa versata nella centralina elettrica della vasca, gli amici (diventati quattro per l'aggiunta del giovane nipote di uno di loro) si ritrovano proiettati nell'inverno del 1986, in un mondo giovanile che non ha ancora conosciuto internet e i telefoni cellulari. Consapevoli del rischio di modificare il loro futuro, inizialmente cercano di ripetere pedissequamente le stesse azioni di tanti anni prima ma poi si rendono conto che, tutto sommato, per come sono andate le cose, non sarebbe male provare a cambiare il loro destino. Squinternatissimo ma estremamente spassoso, "Un tuffo nel passato" è una divertente incursione negli anni '80, non tanto diretta a celebrare nostalgicamente il "come eravamo" ma all'inseguimento del sogno di chiunque: quello di tornare indietro per non commettere gli stessi errori di una volta, cambiare il proprio destino e avere la proverbiale seconda opportunità. Egualmente figlio di "Ritorno al futuro" e di "Sliding Doors", il film di Steve Pink è scorretto e divertente quanto basta per assicurare un'ora e mezza a tratti davvero piacevole ed esilarante, con lo "sfizio" aggiuntivo (almeno per chi quegli anni e il cinema di allora li ha vissuti in diretta) di cogliere tutte le citazioni estetiche e filmiche che si affacciano da ogni inquadratura. Del resto John Cusack, protagonista e produttore della pellicola, è uno che la materia la conosce bene, essendo stato uno degli alfieri degli anni '80, con opere imprescindibili (non ridete: non lo dico ironicamente) come "Sixteen Candles",   "Sacco a pelo a tre piazze" o "Non per soldi ma per amore". Al suo fianco tre volti poco noti in Italia ma davvero perfetti per il ruolo: il corpulento Craig Robinson, lo scatenato Rob Corddry e il giovane Clark Duke (già visto e apprezzato in "Kick-Ass"). Interessante il "recupero" di Crispin Glover, uno dei protagonisti di "Ritorno al Futuro" (guarda un po' il caso) e, nella parte di una sorta di (invero poco convincente) deus ex machina, un invecchiato ed imbolsito Chevy Chase, altra icona degli anni '80 che, duole rilevarlo, assieme alla giovinezza ed alla forma fisica, sembra aver totalmente smarrito anche la verve comica. Tra i ruoli secondari, da segnalare le graziose Lizzy Caplan ("Cloverfield" nel suo curriculum) e Collette Wolfe (davvero perfetta nel ruolo di una disinibita e cotonata ragazza degli eighties). Alla direzione, come detto, Steve Pink, collaboratore e sodale di vecchia data di John Cusack (ha recitato anche in "Un sacco a pelo a tre piazze"), alla sua seconda regia, dopo "Ammesso" del 2006 (che confesso di non aver ancora visto e che m'impegno a recuperare al più presto). Ovviamente non tutto funziona alla perfezione in "Un tuffo al passato": i paradossi temporali sono materia scivolosissima per non incorrere in improbabilità ed incongruenze assortite, ma il film è spassoso, liberatorio, movimentato, coloratissimo e arricchito da una bella colonna sonora d'epoca (tra gli altri, brani di Cutting Crew, Talking Heads, Spandau Ballet). Consigliatissimo agli appassionati di commedie americane anni '80, astenersi snob e cinefili sussiegosi: tre stelle e mezza se fosse possibile... ma la pellicola è simpatica ed arrotondo volentieri a quattro.

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