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The Karate Kid. La leggenda continua

Regia di Harald Zwart vedi scheda film

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La recensione su The Karate Kid. La leggenda continua

di supadany
6 stelle

VOTO : 6.

I tempi cambiano, così oggi non sono più i cinesi ad andare a vivere negli States, bensì gli americani ad andare in Cina per poter mantenere il proprio posto di lavoro.

Così succede che il piccolo Dre Parker (Jaden Smith) e sua madre (Taraji P. Henson) si trasferiscono definitivamente a Pechino e che il ragazzino debba fare ben presto i conti con i prepotenti di quartiere (che botta di fortuna!!) che lo prendono di mira dopo che si è avvicinato troppo ad una loro amica.

Grazie al manutentore Han (Jackie Chan), maestro di kung da tempo fu in pensione, imparerà a difendersi e parteciperà ad un torneo nel quale potrà prendersi un’ufficiale rivincita.

L’amicizia che nasce tra i due sarà così un’occasione per superare le difficoltà individuali (i bulli per Dre, i fantasmi di una famiglia perduta per Han).

Tutto sommato è un film guardabile, certo l’esposizione è molto semplice, per quanto una confezione curata (o forse meglio dire laccata) scelga di “perdersi” in svariate situazioni non fondamentali per la storia dilungando i tempi ben oltre le due ore che francamente sono un po’ tantine per un film di questa tipologia peraltro risultando fin troppo stringente in alcuni momenti (l’arrivo caotico di Dre e la fase finale).

Altra cosa che manca, ed un po’ a sorpresa, è l’ironia, il buon Jackie Chan è infatti isolato in un ruolo ombroso che regala il primo sorriso (ma in totale non saranno molti di più) ben oltre i primi novanta minuti, mentre i dialoghi presentano una correttezza standard, ma anche qualche scivolone indigesto (per fare un esempio vedi quando il piccolo Dre cerca di lisciare il pelo al padre della sua amichetta leggendo le sue scuse in cinese, facendo tutti felici), idem dicasi per le situazioni.

Comunque rimane un certo ordine d’insieme, alcune fotografie della terra cinese che ce la offrono in maniera limpida, dalle sue bellezze naturali all’essere metropoli di Pechino, mentre il giovane Smith si muove già come una star e la storia è risaputa (anche un po’ troppo enfatica e sfilacciata nell’eroico finale), ma ha sempre il suo appeal.

Dunque un film onesto, con cose buone ed altre meno buone alle spalle, certamente il super riscontro ottenuto in terra americana rimane proprio un bel mistero. 

Su Harald Zwart

VOTO : 6. Redige un film tipicamente hollywoodiano dove lo sfarzo di mezzi non va di pari passo con l'attenzione per la storia. Alcune idee non sono male, ma si diluga spesso e volentieri portando il minutaggio oltre il consentito.

Su Jackie Chan

VOTO : 6. Apprezzo il suo tentativo di costruire un personaggio serio, ma se avessero sfruttato il suo lato umoristico le cose sarebbero andate meglio. Curioso, ma il tempo passa e il meglio l'ha già dato.

Su Jaden Smith

VOTO : 6,5. Ha i geni del padre (che durante le riprese lo ha accompagnato, come si vede sui titoli di coda) e si vede, davanti alla telecamera si muove con estrema naturalezza. Insomma, probabilmente quando crescerà ce lo ritroveremo dinnanzi spesso e volentieri, intanto ho come l'impressione che il seguito di questo film arriverà, prima o poi.
Predestinato.

Su Taraji P. Henson

VOTO : 6. Presenza abbastanza simpatica.

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