Regia di Harald Zwart vedi scheda film
L’originale è stato piuttosto celebre, per un’intera generazione, negli anni ‘80. Aveva poi dato vita a vari seguiti, via via sempre più ributtanti. Trascorsi quasi 30 anni, via al solito remake. Che, come spesso o sempre accade, non vale l’originale, ma insomma si difende. Ottima la scelta di Jackie Chan come nuovo maestro (la parte sarebbe stata perfetta per un Bruce Lee vecchietto, mannaggia); il ragazzino è il figlio di Will Smith (qua produttore), in pratica lui, in piccolo, perché sono identici. E’ ambientato in Cina, ed è molto interessante vedere come è Pechino “tutti i giorni”; il prodotto finale è ideale anche per la stessa Cina (l’hanno fatto apposta così, chiaro), gli stessi titoli di coda sono bilingui inglese – cinese.
Il tutto funziona abbastanza, non ha particolari ambizioni, se non quella di ribadire valori universali e intavolare per l’ennesima volta il tema del maestro che viene superato a sorpresa dall’allievo. Io sono per una sufficienza.
Non è costato poi molto, ed è stato un vero e proprio successone, portando altri soldini in una famiglia che ciò che tocca tramuta in oro.
Perfetto per la parte!
Will smith in piccolo, identico
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