Regia di Kevin Smith vedi scheda film
Il soggetto è insulso e poroso, le scaramucce tra i due singolari ed eccentrici sbirri fanno ridere i polli, la conclusione fa pena.
L'elemento più molesto dell'ennesimo poliziesco comico in stile 48 ore è una volgarità gratuita e invadente – l'apice di sudiciume si raggiunge quando Seann William Scott fa i bisogni nella casa che avrebbe dovuto derubare –, ma non è il solo del copione dei fratelli Mark e Rob Cullen: il soggetto è insulso e poroso, le scaramucce tra i due singolari ed eccentrici sbirri fanno ridere i polli, la conclusione fa pena e il comprimario Jason Lee è sprecatissimo. Soltanto tre scene sono passabili (l'iniziale tallonamento in bici col costume da cellulare, il momento della cattura di Willis da parte dei suoi ex colleghi, la veloce sparatoria tra automobili); tutto il rimanente ha la stessa rilevanza di un fondo di caffè, compresi gli elementi sulla vita privata della coppia di detective. Il cineasta Kevin Smith è stato chiaramente chiamato all'ultimo per la regia, ma da parte sua è pulito e professionale, fin troppo per una pellicola del genere. Questa è comunque una macchia nella sua splendente carriera. Bruce Willis e Tracy Morgan meriterebbero entrambi di meglio. Un prodotto toppato e convenzionale.
Musica di Harold Faltermeyer.
Film DELUDENTE (4) — Bollino GIALLO
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