Regia di Kevin Smith vedi scheda film
Anche con tutta la buona volontà, amarlo è davvero difficile: Kevin Smith conferma la propria insipienza spettacolare (già dimostrata in Dogma) e inanella parkour, inseguimenti e sparatorie prive di grinta. Certo la trama, va detto, non è un granché: Poliziotti fuori racconta di una coppia di poliziotti amici nei guai con uno spacciatore. Uno è nero e fa il buffone, l’altro è bianco, separato dalla moglie e “deve” pagare nozze da favola alla figlia. Unici tocchi originali: la figurina rarissima di un giocatore di baseball come McGuffin nerd, e Sean William Scott ladro acrobatico dall’intestino per nulla pigro e dalla lingua inarrestabile. Se lo spettacolo stenta anche le risate latitano, vuoi perché la sceneggiatura non è dello stesso Smith, vuoi perché il doppiaggio non aiuta. La messa in scena però ha le sue colpe nella carenza di ritmo, inoltre il regista, di cui si riconoscono i crismi, ha certo messo mano al copione ma senza successo. Tracy Morgan, poi, pure in originale non ci è mai sembrato trascinante e la sceneggiatura di Clerks era ancor più difficile da tradurre, però faceva ridere anche in italiano. Le scuse dunque reggono poco e Smith ne esce con le ossa rotte. Gli si faceva un favore a non distribuirlo.
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