Regia di James Mangold vedi scheda film
Un classico: donna dalla vita un po’ noiosa, June, viene travolta dall’incontro con un uomo misterioso, Roy. Mangold aggiunge un ritmo accesissimo e la simpatia di Tom Cruise. Quale simpatia? Appunto: nessuna. Il tentativo di valorizzare il sense of humour del divo, ottimo in parti da vero bastardo come in Magnolia e Collateral o persino Tropic Thunder, ha un che di disperato e fallisce arenandosi su un volto al solito con sorriso di plastica, capelli con riga laterale e ciuffo, occhiali da sole nemmeno troppo “cool”. Inoltre il tono “ironico” molto sopra le righe azzera la possibile alchimia con la Diaz. L’azione poi, per quanto frenetica, non trasmette alcun senso di realtà, dunque neanche di pericolo né tanto meno di tensione, il tutto senza risultare esilarante nelle sue iperboli. Permane un look troppo patinato che neutralizza quel gusto basilare da B movie, dove l’eccesso va a braccetto con lo splatter e le riprese artigianali. Occasionalmente funziona qualche battuta, come nel dialogo (non a caso nel trailer) con il poliziotto ferito da Roy che potrà farsi passare per eroe, ma sono lampi in un fosco cielo di noia, dove nemmeno l’inseguimento in moto, inquadrato a precedere per le strade di Cadice in Spagna, appassiona più di tanto. Quanto ai personaggi: all’ambiguità di Roy non si crede per un minuto e l’evoluzione di June è telefonatissima. Così, mentre scorrono le location e si susseguono le esplosioni, si butta l’occhio sconsolati alle troppo pigre lancette dell’orologio.
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