La recensione su Innocenti bugie

di supadany

6 stelle

VOTO : 6.

Commedia d’azione che rispolvera due divi in difficoltà, d’altronde il tempo passa per tutti (ma proprio tutti), e li inserisce in un contesto che offre la sagra delle situazioni impossibili al servizio di una storia invece fondamentalmente più lineare.

Il tutto miscelato da un regista eclettico e mestierante americano qual’è James Mangold, qui meno brillante del solito, ma anche capace di essere sufficientemente scanzonato per far accettare un’operazione fuori tempo.

June (Cameron Diaz) si sta recando dalla sorella per il suo matrimonio quando su un aereo s’imbatte nel misterioso Roy Miller (Tom Cruise).

Ben presto si troveranno insieme coinvolti in una serie di spericolate avventure “all lover the world” inseguiti dai servizi segreti americani e da un trafficante d’armi spagnolo (Jordi Molla).

Oggetto del contendere è una batteria in grado di dare energia ad una piccola città senza mai consumarsi inventata dal giovane Simon (Paul Dano).

In tutto questo per June è difficile capire chi stia dalla parte del giusto, ma anche sopravvivere non sarà più facile.

Film che è difficile etichettare, quello che è invece certo risiede nel fatto che la costruzione scelta si prende parecchie licenze non facili da perdonare o anche solo accettare.

Infatti per uscire dalle situazioni più intricate si sceglie di andare direttamente oltre, senza fornire spiegazioni e questo sotterfugio viene utilizzato più volte, spesso addormentando June che quando si risveglia si ritrova altrove e al sicuro (ma poi il tutto riparte in tempi rapidissimi).

Detto questo l’insieme offerto si presenta scanzonato, prosegue in maniera spedita e brillante al servizio di una trama in verità semplice, ma il divertimento è assicurato se non ci si pensa su troppo con inseguimenti improbabili e scene che sfidano i limiti imposti dalla fisica.

In tutto questo spadroneggia la coppia Cruise-Diaz, star un po’ attempate, ma che qui ho trovato ancora affascinanti e molto affiatati, tra un ammiccamento e l’altro.

Certo rimane pur sempre un film complessivamente debole, pieno di difetti, ma alla fine ha anche una buona carica e nel suo essere mainstream riesce anche ad essere alternativo (ed infatti gli incassi sono stati ben al di sotto delle attese un po’ ovunque) e sfuggente.

Insomma un baraccone originale per quanto scostante.

Su James Mangold

VOTO : 6. Si piega su un copione alquanto bislacco riuscendo solo a salvare parzialmente la baracca, ma è assai meno brillante del suo solito, forse questo è il suo film meno riuscito.