Regia di James Mangold vedi scheda film
Commedia d'azione sufficientemente godibile con una buona coppia di protagonisti ed una sicura regia di mestiere, "Innocenti bugie" di James Mangold è uno di quei film prodotti esclusivamente per intrattenere ed è proprio in quest'ottica che fila liscio senza colpo ferire. A metà fra "True lies" e "Mission Impossible" - ma senza l'inventiva che distingueva i lavori di Cameron e De Palma - la vicenda segue l'incontro fra il super-agente segreto Roy Miller e la bella ed ingenua (ma non troppo) June Havens. Lui, tacciato di essere un traditore, è in fuga e braccato dai colleghi della Cia che vogliono impossessarsi di una rivoluzionaria batteria perpetua. Lei sta semplicemente tentando di tornare a casa per il matrimonio della sorella. I due s'incontrano in aeroporto e sono immediatamente scintille. Tutto già visto ma il ritmo è buono ed una giusta dose d'ironia aiuta a sopportare le sequenze più inverosimili come l'inseguimento spagnolo finale con tanto d'incursione all'interno di un'arena. Qualche battuta ad effetto - "Che nessuno ci segua altrimenti uccido prima me e poi lei" - un po' di romanticismo e comprimari interessanti come Sarsgaard, Mollà e Dano intervallano la visione di una serie più o meno riuscita di sequenze action che potevano essere molte di più ma che Mangold sfuma intelligentemente fra un effetto da stupefacente e l'altro. Le cose migliori si vedono nella prima parte - il volo "rivelatore" e la prima fuga fra le strade di Boston - ma tutto sommato, grazie anche ad un continuo cambio di scenario che spazia dagli Usa alle Azzorre, dall' Austria alla Spagna, "Innocenti bugie" coinvolge il giusto per arrivare a fine visione senza sbadigli. Merito soprattutto di un Tom Cruise splendidamente in parte e di una Cameron Diaz sfavillante per simpatia, sensualità e dolcezza.
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