Regia di Adam Green vedi scheda film
Drammatico e adrenalinico "film sopravvivenza"
Quando tre giovani amici decidono di concedersi un po' di relax in una stazione sciistica, non sanno che presto il loro soggiorno si trasformerà in un incubo.
Confesso di essere rimasta piuttosto turbata dalla visione di questo film. La struttura della trama è tipica dei "film sopravvivenza", ossia il genere che presenta da una a più persone in una situazione di estrema difficoltà che mette a rischio la loro vita. Nel caso di Frozen, drammatica pellicola firmata da Adam Green del 2010, vediamo tre protagonisti in una stazione sciistica lottare per la propria vita a causa di un errore umano.
I tre amici - di cui due fidanzati - decidono di concedersi un'ultima discesa prima della chiusura della struttura, ma quando si trovano sulla seggiovia, molto in alto rispetto alla superficie, qualcosa va storto e restano bloccati.
Senza fare inutili spoler, posso dire che il film presenta delle scene davvero molto forti e intense, capaci di sconvolgere lo spettatore e far salire il pathos ad alti livelli.
In questo sono stati molto bravi i tre protagonisti, che sono stati capaci di trasmettere allo spettatore lo stato di paura e angoscia come se la situazione fosse reale. Emma Bell, l'attrice protagonista, ha giocato molto sull'espressività del viso, riuscendo a comunicare lo stato d'animo del suo personaggio in modo piuttosto verosimile.
Un epilogo dal sapore in parte amaro, che spinge il pubblico a riflettere a lungo anche dopo la fine della visione.
Certamente è un film che consiglio soprattutto agli amanti del genere, ma anche a chi non è avvezzo a questo tipo di storie perché, in fondo, se un film ci trasmette tutte queste emozioni (sia positive, sia negative) vuol dire che è un film che funziona, e merita di essere visto.
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