Regia di Adam Green vedi scheda film
Una bravata adolescenziale che si trasforma in tragedia è il soggetto di questo thriller delle nevi: un film commerciale di qualità, che cura tutti gli aspetti di intrattenimento, dal gusto del chiacchiericcio alla suspense, senza nulla concedere alla banalità. Tra i suoi maggiori pregi v'è, indubbiamente, la capacità di trarre l'elemento horror dal realismo di situazioni perfettamente plausibili, in cui il pericolo viene affrontato con l'avventatezza indotta dalla disperazione. Adam Green riesce perfettamente a fondere l'avventura con la teatralità, in uno scenario minimalista che ritrae pochissimi personaggi intrappolati in uno spazio limitato (in questo caso, tre ragazzi sul sedile di una seggiovia ferma in alta montagna), mentre si confrontano tra di loro e con una circostanza del tutto inaspettata e infinitamente drammatica, tale da mettere in ballo le loro stesse vite. L'impianto di base è un classico della cinematografia: le condizioni estreme vissute, nell'isolamento, da un gruppo ristretto di persone sono un tema ricorrente in tutti i generi, dal giallo alla commedia. Ed è bello riscoprirlo qui, in un contesto contemporaneo (un weekend sciistico con lo snowboard), ma anche fuori dal tempo, in cui l'uomo si ritrova da solo a combattere contro la natura, per difendere la sua carne dal gelo, dalla fame e dall'assalto delle belve feroci.
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