Regia di John Madden vedi scheda film
Rifacimento di Ha-Hov, film israeliano del 2007 diretto da Assaf Bernstein, Il debito è un thriller politico che sembra dialogare a distanza con il saggio La banalità del male di Hannah Arendt. Il motore del film, infatti, pone la domanda se sia lecito costruire una nuova identità rovesciando la propria immagine di vittima per assumere il ruolo di giudice e boia. La Arendt, che aveva studiato il processo al criminale nazista Eichmann, nutriva seri dubbi in proposito. Il film muove dal medesimo dubbio. Tre agenti del Mossad, tra i quali Rachel Singer (la Jessica Chastain di The Tree of Life), devono sequestrare a Berlino Est un ex ufficiale del Reich. La cattura e il processo sono elementi fondamentali per mettere in scena la nuova immagine dello stato ebraico sorto dal genocidio. Attraversato da echi polanskiani, Il debito non banalizza le problematiche di partenza. John Madden, regista che quando va bene firma cosette come Shakespeare in Love ma quando butta male si macchia di nefandezze come Il mandolino del capitano Corelli, se la cava egregiamente (ma forse il merito è di Matthew Vaughn, il regista di Kick-Ass e X-Men. L’inizio che figura come produttore). Eppure è Jessica Chastain che ruba il film, con un incredibile corpo a corpo su un lettino ginecologico con Jesper Christensen che interpreta un nazista degno di stare quasi alla pari con quelli interpretati da Sir Laurence Olivier e Gregory Peck.
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