Regia di David Lynch vedi scheda film
Corto lynchiano di inizio carriera (siamo nel 1970) che esprime tutto l’universo del regista americano e del suo cinema a venire. È la visione del mondo da parte di un bambino, che categorizza ed enfatizza la realtà in maniera alterata, disturbante, edipica (quanto c’è di autobiografico?).
Si parla della nascita dei primi uomini, venuti dal sottosuolo. Il loro figlio, tuttavia, non ha una nonna, per cui decide di crearla da sé… Ma è una ricostruzione alla Lynch, ed in quanto tale fatta di elementi visionari, spesso di grande ripugnanza, rafforzata soprattutto attraverso effetti audio di grandissima suggestione. Si comincia ad intravvedere il valore del missaggio e la grande importanza conferita alla fotografia (che esploderà con il primo lungometraggio “Eraserhead”). Il bianco e nero delle riprese dal vero è alternato a disegni animati (operazione necessaria perché questi ultimi sono utili a rappresentare scene non riproducibili se non con effetti speciali, che per un film ampiamente low budget come questo non sono ipotizzabili). Suggestivo, allegorico, spettrale.
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