Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film
Kitano va oltre il cinema,nel raccontare la sua crisi creativa e umana,in un film che scappa letteralmente di mano al suo creatore.Dopo un incipit divertente,con i manichini con le sembianze di Kitano al check-in,il tutto procede come un'accozzaglia di generi e culture,ed è senza dubbio il punto più basso toccato da Kitano nella sua storia.Non è un film,questo "Glory to the Filmmaker".Anche perchè al regista non va nessuna minima gloria,e nel suo tentativo di immedesimarsi in sè stesso(prima come Beat Takeshi,e poi come Kitano)tonfa nel ridicolo sfociando in un demenziale che farebbe accapponare la pelle ai fari "Scary Movie".Dopo il deludente "Takeshi's",comunque di una spanna superiore a questo film,prosegue la "trilogia della distruzione",che avrà un esito interessante grazie al buon "Achille e la Tartaruga".E questo film è un'autentica distruzione del cinema di Kitano,non nello stile dell'autorevole "Getting Any?",nel suo continuo andare verso il nulla più totale,nel suo girare completamente a vuoto,nel suo non avere un fine preciso.Un esperimento fallimentare di metacinema in tutte le sue forme:Kitano interpreta se stesso(E come attore,forse,non è più credibile),ovvero un regista in piena crisi creativa che realizza ormai solo cloni mal funzionanti dei suoi più belli e acclamati film.La domanda che viene spontanea fare è :Dopo aver pubblicamente rinunciato a film violenti,ed aver esaminato a fondo il Kitano egocentrico regista disilluso tra false speranze e sogni,qual'è il modo per fuggire al congelamento della vena creativa di uno dei registi nipponici di punta?Nel suo incedere ripetitivo nella costruzione di possibili sorrisi,soprattutto per un cinema impegnativo come quello di Kitano(badate bene,di Kitano,non di Beat Takeshi)"Glory to the filmmaker!" dimostra il superamento di un percorso di sfide per Kitano,e dimostra che in questo caso è Beat Takeshi ad avere la meglio.Il comico batte l'autore.Ma il pubblico non batte le mani.Non può.Quello che scorre sullo schermo non è Kitano e non è Beat Takeshi.Quello che si vede sullo schermo è un omino buffo,un triste regista che si è lasciato alle spalle anni di cinema di livello altissimo,gli anni di "Sonatine",di "Hana Bi",di "Dolls",di "Violent Cop",sono scomparsi quei momenti felici.Kitano Takeshi,"Beat" se volete,non solo non è più in sè,ma nel suo girare continuamente intorno al vuoto(senza però centrarlo mai),diventa dannoso all'intera cultura cinematografica giapponese.La sua ripresa,grazie ad "Achille e la tartaruga" è stato un bene per tutti.Comunque,"Glory to the Filmmaker" resta il peggior film della sua mirabolante carriera.Che sia Kitano o Beat Takeshi.
Ripetitiva.
Brutto tonfo.
Non è più credibile.
Se la cava.
Piccolo salto di qualità
Brava.
Non ci siamo.
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