Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film
Più vicino a una mancata gemma che a un fallimento. Si può quasi parlare di due film distinti: la prima metà è uno splendido confessionale con cui l'autore ribalta brillantemente la crisi creativa in suo favore; segue un rapido declino nel ridicolo in cui Kitano perde completamente il controllo del film. Il tentativo di svincolarsi dagli schemi cinematografici è chiaramente una puerile scusa per mascherare la resa al narcisismo. Va da sé che pure la diagnosi su regista sarà duplice: da un lato la crisi prosegue, dall'altro la fiamma creativa è tutt'altro che spenta. Se potrà o meno tornare ad ardere come un tempo è un quesito a cui soltanto lo stesso Kitano potrà rispondere.
inizio splendido, poi l'inutile delirio di noia
rischiava di fare il colpaccio uscendo dalla crisi nel modo più brillante, invece finisce per confermare il brutto momento. Peccato.
nei panni di se stesso
non male
sempre in gamba
particina in cui se la cava
buona prova
piccola parte
non male
poco più di un cameo
special guest star
valida
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