Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film
" Addio al teatro, addio alla menzogna, addio a se stesso, addio a tutti, addio agli attori interpreti e addio alle identità, ma addio per sempre " ( Carmelo Bene)
E addio al cinema naturalmente in questa parodia da pupazzo animato. Il superamento della propria arte attraverso la ricerca dell'errore, del brutto del trash è cosa per pochi, per artisti veri. Nemmeno Fellini nei film in cui giocava con il cinema e riuscito ad essere così a blocchi e bloccato, così capace di annullare l'opera a favore dell'artista. L'unico termine di paragone è quello della indisciplina eternamente pinocchiesca di un Carmelo Bene, del superamento di se stesso dopo aver giocato con i propri film. La degenerazione è completa attraverso tutti i generi del cinema giapponese, dal dramma familiare senza conflitti di Ozu ( io e wenders non siamo d'accordo ) ad una fantascienza da serie z senza capo ne coda. E' molto raro trovare un regista coraggioso fino al punto di annullare il proprio passato, di voler far capire al mondo che non esistono grandi opere ma esistono solo grandi artisti.
" L'essermi come Pinocchio rifiutato alla crescita è se si vuole la chiave del mio smarrimento gettata in mare una volta per tutte. L'essermi alla fine liberato anche di me." (Carmelo Bene )
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