Regia di Hideo Gosha vedi scheda film
Gosha punta l'attenzione sulle similitudini tra la malavita degli yakuza del XX secolo e la corruzione, la violenza, la frode dei clan del XVIII secolo in un Giappone feudale, in preda a deliri di potere, intrighi senza scrupoli architettati anche di chi sembra dalla propria parte, uomo o donna.
La trama (piuttosto articolata e un pò dispersiva) punta sui colpi di scena, i combattimenti tipici del chanbara (film di spade) estenuati fino all'ultimo sangue, ben coreografati e ricchi di efferatezze, con stile in bilico tra film in costume ed elementi pop (sia in certe scenografie d'interni che soprattutto nelle musiche di Masaru Sato, che unisce la tradizione orientale con quella della musica da film e stilemi pop occidentali).
Ottima la fotografia per un film di un regista che ha influito anche al di fuori del proprio paese (vedi il solito Tarantino). 7 1/2
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