Regia di Patrick Alessandrin vedi scheda film
Banlieue 13. Uno dei quartieri piu difficili fra le borgate parigine. Un microcosmo da togliere di mezzo, e con l'occasione, affidare la riqualificazione ad un impresa "amica". Ma quando si fanno i conti senza l'oste (il poliziotto interpretato da Cyril Raffaelli) succede quel che succede.
Seguito dell'omonimo primo capitolo questo secondo ( e chissà se ultimo) episodio si lascia guardare tant'è accattivante. Banale nella trama, cosi come nel tratteggio dei caratteri, tutto è un pretesto per la "mis en scene" pittoresca della periferia e di coloro che ne custodiscono i segreti: arabi, neri, orientali e via dicendo, una bizzarra comunità che saprà far fronte unito contro gli abusi del Potere.
Nua che ricordi le atmosfere disperate dei "Miserabili", tanto per citare l' ultimo dei tanti film francesi che prova a riflettere sulla distanza e sul disagio delle periferie; questa è l'altra faccia della medaglia, quella innocua e pop, che fa divertire tra un evoluzione e l'altra dei due protagonisti: David Bell e Cyril Raffaelli, atleti capaci di intrattenere per novanta minuti, fra battutacce che però ci stanno e stunt memorabili. Il resto lo fa una regia ed un montaggio in perfetta armonia ed una gradevola colonna sonora hip hop made in France
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